In Prima Pagina Senza Penalizzazioni. Come Usare l’Anchor Text in SEO e Link Building: Guida Completa

Croce e delizia di molti SEO, l’anchor text di vicissitudini ne ha passate tante, da quando, nell’era Pre-Penguin, si usava linkare con anchor text “exact match”, ovvero con la parola chiave esatta, a quando quest’ultima pratica è passata ad essere da acqua santa a diavolo.

Eppure, pur cambiando l’uso, l’anchor text rappresenta ancora, nella SEO, un fattore importante e spesso determinante, sopratutto nelle campagne di Link Building.

Se l’uso corretto della keyword anchor text può contribuire al successo di un posizionamento organico, viceversa un uso scorretto, spammy, può segnare l’inizio di una via verso una penalizzazione spesso di difficile ritorno.

Ecco allora che sapere come usare in modo efficace l’anchor text nella SEO è importante per 2 ragioni, una positiva e una negativa:

  • saper sfruttare la forza dell’anchor text nella link building;
  • tenere il tuo sito salvaguardato da penalizzazioni.

Iniziamo quindi chiedendoci: cos’è l’anchor text?

Cos’è l’Anchor Text?

L’anchor text, letteralmente “testo ancora” non è altro che la parte visibile e cliccabile di un link.

Dal punto di vista del codice HTML, è la parte che si inserisci tra i due <a></a>, come ad esempio:

<a href=”http://www.webmarketing.academy”>qui va il tuo anchor text</a>

L’anchor text nella SEO pre e post Penguin?

Possiamo rispondere in 2 modi a questa domanda, a seconda che sia fatta oggi o prima del 2012.  Nella storia e nella funzione dell’anchor text nella SEO ci sono infatti 2 periodi importanti, prima del 2012 e dopo il 2012.

Prima del 2012, ovvero prima dell’aggiornamento algoritmico “Penguin” da parte di Google, l’anchor text costituiva il modo più semplice da parte di Google per capire la rilevanza di un dato sito.

Ad esempio, se il nostro sito veniva continuamente linkato con l’anchor text corrispondente alla parola chiave “hotel Venezia”, quest’ultimo assumeva agli occhi di Google rilevanza proprio come “Hotel Venezia”.

Fino a quel periodo (se fai SEO da qualche anno te lo ricorderai) era la regola trovare anche il 100% (o la grande maggioranza) dei link in entrata a un sito web con la parola chiave “secca”. Ovvero: se dovevi posizionare il tuo sito www.hotelvenezia.it per la keyword “Hotel Venezia”, avresti usato come anchor text proprio “hotel Venezia”.

Per farti capire come sono cambiati i tempi, sappi che fare ora una tale operazione può essere dannoso e controproducente e portare direttamente a una sovra ottimizzazione e una penalizzazione.

Una ricerca compiuta da Microsite Masters conferma la diretta correlazione tra anchor text costituito da una parola chiave “exact match” e la penalizzazione da parte di Penguin:

inbound-links-anchor-text-keywords-google-penguin

Ok, quindi qual è la maniera più efficace di usare l’anchor text?

Iniziamo a capirlo parlando prima di come non usare più l’anchor text, ovvero di cosa significa sovra ottimizzare i propri link.

Come non usare l’anchor text

I siti che sono sopravvissuti all’algoritmo Penguin e quelli che si vogliono posizionare dopo l’entrata in scena dello stesso algoritmo devono evitare di sopra ottimizzare il sito e il profilo di backlink. A questo punto resta da capire che cosa significa sovra ottimizzazione e capire come non incorrere in una sovra ottimizzazione nelle due principali fasi di un posizionamento organico, ovvero l’ottimizzazione “on page” e la link building.

Sovra ottimizzazione del contenuto della pagina

Per quanto sia molto più probabile incorrere in una sovra ottimizzazione nella costruzione della rete di backlink in entrata proprio sito, ci sono gli aspetti da tenere in considerazione anche nell’ottimizzazione on page.

In particolare, più che focalizzarsi sulla creazione di un testo infarcito di parole chiave, tecnica molto in uso del passato chiamata keyword stuffing e in realtà dura a morire, cercare di creare dei testi che:

  • contengano la keyword nei punti più rilevanti ai fini dell’ottimizzazione on page;
  • presentino l’occorrenza di determinate keyword che Google considera correlate all’argomento del testo stesso: è il caso della LSI;
  • presentino una buona quantità di testo, un’adeguata formattazione, la possibilità di condividere il testo stesso: tutti i criteri che, seppur in maniera minore, direttamente o indirettamente, potrebbero influenzare il ranking della pagina per la parola chiave scelta.

Ecco un esempio di keyword stuffing, prova ad immaginare per quale parola questo testo è sovraottimizzato:

keywords stuffing

Sovra ottimizzazione dei link in entrata: “link innaturale”

A chi fa SEO, spesso risulta difficile capire l’anatomia di un link sopra ottimizzato, per il semplice fatto che un link non sopra ottimizzato, ovvero un link “naturale”, è il tipico link non-SEO  utilizzato -appunto- da chi non fa SEO di professione e possibilmente non sa nemmeno di cosa si tratti.

Se ci pensi, la grande maggioranza delle anchor text usate per i link da chi non conosce la SEO, sono di questi tipi:

  • brand: quando devi linkare il sito, lo link con il brand, ad esempio: Apple;
  • termini random che fanno parte del contenuto del testo: se devi linkare il contenuto di una notizia, utilizzi come parola un termine che designa il contenuto della notizia. Ad esempio, se devi linkare una pagina che parla delle “25 password più usate”, potresti linkarla ad esempio con il numero “25” o “password”;
  • l’indirizzo del sito web in esteso;
  • termini come “clicca qui”, “sito”: un tipico caso è il sito di Via Michelin, che compare in prima pagina su Google proprio per la query “clicca qui”, dato che è probabilmente linkato in massa proprio con questo anchor text:
clicca qui Cerca con Google

Se questi sono i modi tipici in cui una pagina viene linkata, è chiaro che le anchor text coincidenti con la parola chiave saranno percepite come poco naturali e potenzialmente sopra ottimizzate, soprattutto se:

  • compaiono in grande quantità rispetto alla media dei siti presenti nella SERP relativa alla parola chiave;
  • compaiono su siti poco attinenti;
  • compaiono su siti di bassa qualità.

Ecco un’immagine che rende la zona di pericolo di un link innaturale:

link-spam-profilo

Non solo anchor text

La sovra ottimizzazione dei link in entrata non riguarda solamente l’anchor text, ma anche:

  • la presenza di un grande numero di link sitewide, ovvero quegli ubicati tradizionalmente nella barra laterale o nel footer, che compaiono in tutte le pagine  generando una grande quantità di link in entrata. Tra l’altro, sidebar e footer sono i tipici posti da link acquistato;
  • la presenza di un gran numero di link da siti di bassa qualità come article marketing e web directory, soprattutto se i link presenti in questi siti utilizzano l’anchor text coincidente con la parola chiave;
  • la presenza di un gran numero di link da forum con la parola chiave esatta in firma;
  • la presenza di un gran numero di commenti con la parola chiave nel anchor text;

In conclusione, ciò che fa di un sito un sito sopra ottimizzato per i motori di ricerca e quindi candidabile a una penalizzazione da parte dell’algoritmo Penguin, non è riconducibile a singole operazioni ma al mix che viene fuori.

Vediamo degli esempi specifici:

Sovra ottimizzazione dei link nell’Article Marketing

Ad esempio, non è che non si può più fare article marketing, semplicemente bisogna stare attenti nel fare article marketing come è stato fatto (e continua ad essere fatto) finora, ovvero con:

  • contenuti di scarsa qualità;
  • contenuti duplicati;
  • contenuti pieni di link spesso alla stessa pagina;
  • link con anchor text exact match, coincidenti con una parola chiave;

Ecco un esempio di anchor text exact match su un sito di article marketing:

anchor text exact match article marketing

Sovra ottimizzazione dei link nei commenti

D’altra parte, non è che non si può più inserire un link nei commenti a un articolo: lo stesso Google ha confermato che i siti che possono incorrere in penalizzazione eccessiva presenza di link no follow dai commenti sono siti che ne fanno un uso spam, ovvero che utilizzano software automatici per la creazione di commenti:

  • in grande numero;
  • su pagine non attinenti al tema del sito;
  • con anchor text coincidente con la parola chiave;

Ecco un esempio di uso della parola chiave nell’anchor text di alcuni commenti:

Anchor Text commenti

Sovra ottimizzazione nei Guest Post

Come dimostra la penalizzazione di Expedia del 2014, nemmeno i guest post sono esenti da possibili penalizzazioni algoritmiche.

Ecco come appariva il profilo di anchor text di Expedia all’epoca della penalizzazione:

expedia.com penalizzazione penguin

Nonostante nelle linee guida di Google riguardanti gli schemi di link sia stata tolta la frase incriminata:

Links that are inserted into articles with little coherence

in ogni caso la presenza di numerosi link da blogger di bassa qualità con anchor text sovra ottimizzato potrebbe creare dei problemi.

Come afferma Google, il problema non è il guest post in sé, ma il modo di farlo in serie e di bassa qualità, ovvero, nelle parole di Matt Cutts:

The problem is that if we look at the overall volume of guest posting we see a large number of people who are offering guest blogs or guest blog articles where they are writing the same article and producing multiple copies of it and emailing out of the blue and they will create the same low quality types of articles that people used to put on article directory or article bank sites.

If people just move away from doing article banks or article directories or article marketing to guest blogging and they don’t raise their quality thresholds for the content, then that can cause problems. On one hand, it’s an opportunity. On the other hand, we don’t want people to think guest blogging is the panacea that will solve all their problems.

Matt Cutts

L’Anchor Text dall’epoca Pre-Penguin ad oggi

Come abbiamo visto, se nell’epoca Pre-Penguin non era inusuale trovare un profilo di backlink con una grande quantità di anchor text “exact match”, ovvero corrispondenti alla parola chiave o come si direbbe ora “sovraottimizzate”, il primo aggiornamento di Penguin ha cambiato in modo radicale il modo di fare Link Building, andando a colpire ogni sito che usasse link di bassa qualità, artificiosi, spam, con il solo intento di modificare gli algoritmi di Google.

Ma come fa Penguin a determinare se il mio profilo di link è artificioso o meno?

Proprio dall’anchor text. Come abbiamo visto sopra, un sito che ha dei link “naturali” non avrà il 100% degli anchor text coincidenti pari pari con la parola chiave no? Verrà linkato anche con il nome del brand, l’url del sito, o in modi “junk” come vedremo, come “sito web”.

Ecco che quando Google, dopo Penguin, indicizza i tuoi link in entrata e vede che il 100% dei loro anchor text coincide con la parola con cui stai cercando di posizionarti (e lo vede perchè l’hai inserita nel title, nel testo, nelle heading tags…) capisce che stati cercando di forzare la mano nel ranking di quella parola chiave e…scatta la penalizzazione.

Ora più che mai, dopo Google Penguin e la modifica della pagina relativa agli schemi di link sul Google WebMaster Tool Central variare l’anchor text è diventata cosa buona e giusta. Ancora più di prima. Ma come?

Vediamo 12 modi per variare l’anchor text.

12 modi per variare l’anchor text

anchor-text-variazioni

#1 Anchor Text con parola chiave Exact Match

E’ il preferito dai SEO. Ma ora sull’anchor text coincidente con la parola chiave c’è una taglia da un milione di dollari. Soprattutto se trovato in compagnia di siti di Article Marketing (i press release), o se protagonisti di un profilo di link in entrata a un sito web in certe SERP.

L’anchor text exact match è il classico hotel 3 stelle Venezia.

#2 Anchor Text con parola chiave Phrase Match

Già meglio. L’anchor text Anchor Text Phrase Match è un ancora dove la parola chiave non è secca, del tipo: in questo hotel a 3 stelle a Venezia.

#3 Anchor Text con parola chiave + Brand

E’ il caso della parola chiave accompagnata al brand, del tipo hotel Smeraldo 3 stelle Venezia.

#4 Anchor Text = Brand

E’ il caso, per riprendere l’esempio precedente, di Smeraldo, o Smeraldo Srl.

#5 Anchor Text con parola chiave partial match + Brand

Ad esempio: hotel Smeraldo o Smeraldo Venezia, dove la keyword hotel venezia viene smembrata in due parti.

#6 Anchor Text = URL

E’ il collegamento ipertestuale che usa come parola l’URL, nelle varie forme:

  • Con https, ad esempio https://www.hotelsmeraldo.it
  • Senza https, con www., della serie www.hotelsmeraldo.it
  • Con il solo nome di dominio, ad esempio hotelsmeraldo.it

#7 Anchor Text = Immagine

Hai presente l’immagine che clicchi e ti porta in un sito? E’ il caso #7, usato spesso con il logo aziendale, con o senza l’alt tag con la parola chiave.

#8 Anchor Text No follow

Da fuggire come la peste. O No? No, dato che è innaturale che il 100% dei link in entrata a un sito web siano follow.

#9 Anchor Text Junk (spazzatura)

Sarà pure spazzatura, ma non può mancare, i classici “clicca qui” o “sito web” sono la quintessenza di un link naturale. Prova a pensare cosa ci fa Adobe nella SERP di clicca qui (senza nemmeno la keyword nel title!).

#10 Anchor Text Irrilevant

Altri modi di usare l’anchor text? Un esempio è l’anchor text che usa frasi sconnesse, irrilevanti appunto, per linkare una pagina.

#11 Anchor Text LSI

Cos’è l’LSI? Guarda qui. Intanto basti dire che magari qualche sinonimo della parola chiave lo puoi anche usare, del tipo albergo a Venezia al posto di hotel…

#12 Anchor Text senza link: le co citazioni

co occorrenze seo

Chiudiamo questa carrellata con il più strano dei 12. L’anchor Text senza link è la cosidetta co citazione, del tipo: nel nostro soggiorno a Venezia, ci siamo proprio trovati bene all’hotel Smeraldo (www.hotelsmeraldo.it). Nessun <a href=””></a>. Sono le co citazioni: Google sarebbe in grado di percepire come link, quindi come voto, le frasi scritte con evidente attribuzione (data in questo caso dall’url) attribuendone come anchor text le frasi che trova vicino (in questo caso hotel, venezia, soggiorno…)

Per approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo che ho scritto: Co Citazioni & Co Occorrenze: La Guida Definitiva.

Ok, ma allora l’anchor text della SEO è morto? Come lo conoscevamo forse sì. Però è nato un nuovo modo di concepirlo, vediamo come.

L’anchor Text SEO è morto?

anchor text morto

Abbiamo visto come i cambi algoritmici di Google, i relativi aggiornamenti e la modifica della pagina relative agli schemi di link sul Google WebMaster Tool Central abbiano lasciato un segno, nella parte relativa al link building, sul concetto e uso dell’anchor text, almeno nel modo in cui è stato usato finora nella SEO.

Anchor Text…ieri e oggi

Se fino a poco tempo fa sembrava andare tutto liscio, ora assistiamo a uno strano fenomeno:  in SERP particolarmente competitive, la stragrande maggioranza dei siti posizionati in prima pagina hanno un profilo di backlink che potremmo definire piuttosto anomalo, o meglio anomalo rispetto a quello che dovrebbe essere secondo il modo in cui si usava linkare un tempo.

Come ha già avuto modo di notare a suo tempo Rand Fishkin di Moz in USA in un celeberrimo articolo dal titolo emblematico Prediction: Anchor Text is Weakening…And May Be Replaced by Co-Occurrence, la grande maggioranza delle anchor text dei siti posizionati non ha la parola chiave exact match,  ma il nome del brand, o l’url del sito.

moz anchor text

A questo punto la conclusione sembrerebbe: l’anchor text, o meglio il peso dato nel posizionamento organico dalla parola chiave nell’anchor text, è morto. 

A questo punto 4 domande sorgono spontanee:

  • È davvero diventato inutile o addirittura controproducente usare la parola chiave exact match nell’anchor text?
  • Cos’è un link naturale?
  • E’ possibile teorizzare una distribuzione ideale dell’anchor text a priori, come qualcuno ha fatto?
  • Perché il peso della parola chiave dell’anchor text è morto o molto diminuito?
  • Se è così, cosa trasmette la tematicità che trasmetteva l’anchor exact match?

Cerchiamo di rispondere a queste domande.

Usare la parola chiave nell’anchor text sì o no?

Partiamo da una veloce constatazione: come abbiamo visto in un altro articolo, ci sono differenti modi di linkare un sito web; di questi, l’anchor text con parole chiave exact match è il classico hotel Venezia 3 stelle che linka la home page di hotel a tre stelle a Venezia, appunto.

Il problema è che Google vorrebbe che la crescita della popolarità di un sito web (e di conseguenza la crescita della sua link popularity) fosse “naturale” (e qui si potrebbe aprire una grande parentesi) e in ogni caso così deve essere percepita da Google.

Basta aprire un blog a caso per capire come i modi con cui persone senza loschi fini SEO linkano i siti sono riconducibili a 5 delle maniere viste sull’uso dell’anchor text:

  • Anchor text coincidenti con l’URL: ad esempio www.sito.it, http://www.sito.it
  • Anchor Text coincidenti con la classica spazzatura (junk) del tipo clicca qui, sito web
  • Anchor Text “irrilevant”, cioè più o meno lunghe frasi di testo ad esempio come riportato proprio ieri
  • Anchor Text coincidenti con il brand o il nome, ad esempio: Corriere della Sera, Google
  • Anchor text senza anchor text, ovvero immagini (solitamente il logo) linkate o co-citazioni

Se quindi queste sono le maniere con cui viene effettuato un collegamento ipertestuale naturale e Google vorrebbe che i link fossero naturali preferenze fatte nei confronti di un sito web, cosa ne consegue?

Ovviamente che Google alzerà le orecchie di fronte ad un profilo di backlink con un elevata quantità di anchor text exact match.

Teorizzare una distribuzione ideale dell’anchor text?

Se avessi risposto sì, ecco ci giunti alla giostra delle percentuali, della serie usa il 20% di anchor text brandizzato, il 50% di url, il 10% di anchor text con la parola chiave…numeri che ricordano tanto la sempiterna diatriba relativa alla percentuale di keyword density ideale.

La percentuale di keyword density ideale è una falsa diatriba?

Probabilmente è una percentuale relativa alla SERP. E allora perché ciò non dovrebbe valere per la distribuzione dell’anchor text in un profilo di backlink?

Personalmente non ritengo che si debbano usare percentuali rigide nella distribuzione degli anchor text a un sito ma in relazione alla SERP presa in esame, anche se certi studi sulla distribuzione degli anchor text, come quelli che analizzeremo tra poco, sembrano suggerire percentuali fisse.

Mi spiego: in certe SERP possiamo notare una maggiore tolleranza da parte di Google di elevanti percentuali di backlink con anchor text “exact match”, in altre meno, questo senza nulla togliere al fatto che comunque il peso della parola chiave nell’anchor text è diminuito, e può talvolta essere controproducente.

Cos’è un link naturale? 4 studi

anchor-text-distribution-infographic

Sono stati teorizzati alcuni studi sulla distribuzione ideale dell’anchor text al fine di:

  • suggerire un profilo di link naturale agli occhi di Google;
  • evitare di incorrere in penalizzazioni.

Vediamone 4.

Lo studio Ahrefs

Uno studio pubblicato su Ahrefs, dal titolo  Does Anchor Text Still Influence Rankings? I Analysed 255 Domains To Find The Answer [Case Study] conferma la bassa percentuale d’uso degli anchor text a keyword secca:

Lo studio GotchSEO.com

Da un’analisi effettuata da Gotchseo.com, questa sembra essere la distribuzione ideale dell’anchor text:

  • Anchor Text Brand: 50%
  • Links con l’url del sito: 25%
  • Anchor Text “junk”: 20%
  • Partial Match Anchors: 1-5%
  • Exact Match Anchors: meno dell’1%

Lo Studio Moz

Uno studio pubblicato su Moz, dal titolo Anchor Text Distribution: Avoiding Over Optimization, sembra confermare la correlazione tra posizionamento e uso dell’anchor text non coincidente con la parola chiave (“targeted”):

 Anchor Text Distribuzione moz

In particolare, la predominanza è data dall’anchor text coincidente con il brand:

 Anchor Text Distribuzione moz 2

Lo studio Search Engine Journal

Un quarto studio, pubblicato sul Search Engine Journal su 765 anchor text conferma le percentuali viste sopra:

  • Brand anchor texts: 71% del totale
  • Exact Match anchor text: 0%

Perché il peso del exact match è morto o molto diminuito?

A mio parere perché Google vuole (continuare a) ripulire le SERP. E dopo aver inviato le letterine, aver introdotto su Google Webmaster Tool lo strumento per i link sospetti, ecco che a finire sul banco degli imputati è l’altra grande impronta SEO: l’anchor text con la parola chiave secca, poco naturale, molto eau de SEO.

Cosa trasmette ora la rilevanza dell’anchor exact match?

Eh però c’è un problema. La rilevanza testuale che trasmetteva l’anchor text dove va a finire? A mio parere (e a quanto leggo non solo mio) l’eredità (si fa per dire visto che ce l’aveva già) il testo, il sito in cui il testo è contenuto e i dintorni del link.

Cerco di spiegarmi in parole povere. Se prima linkavo l’hotel Smeraldo, un tre stelle a Venezia, con Hotel  Venezia, ora come fa Google a capire che l’Hotel Smeraldo è “votato” come hotel a Venezia se uso come anchor text www.hotelsmeraldo.it? Lo desume:

  • dall’argomento del sito in cui il link è inserito;
  • dall’argomento del contenuto in cui il link è inserito;
  • dalle parole chiave che circondano l’anchor text www.hotelsmeraldo.it (come nel caso delle immagini e delle cocitazioni e cooccorrenze).

Conclusioni

Cerchiamo di tirare le fila del discorso.

  • mi pare indubbio, non so a voi ma io lo noto sempre di più, che Google in sempre più SERP, soprattutto competitive, predilige i siti con un profilo di backlink con ancore considerate “naturali” nei modi visti sopra;
  • mi pare anche che non si debba fare una crociata contro l’anchor text con parole chiave, che comunque rimane valido, seppur in peso minore e percentuali esigue, anche nei profili di backlink naturali sopra citati;

A questo punto la palla passa a te. Come usi l’anchor text? Qual è il futuro dell’anchor text? Parliamone nei commenti!

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