Database Email: Guida all’Acquisto di Elenchi, Liste e Banche Dati di Aziende Italiane

Acquistare liste di email da Database online…sì o no?

Lo sapevi che quando invii a una lista di contatti una campagna di Email Marketing o li inserisci in uno scenario di Email Marketing Automation la loro provenienza…fa la differenza?

Facciamo un passo indietro: ci sono vari modi di fare acquisire indirizzi email a cui inviare comunicazioni tramite un software di Email Marketing, iniziativa chiamata spesso “list building”: non a caso la “costruzione di liste” può avvenire in 2 modi principali: liste optin e liste acquistate.

Liste Optin o Liste Acquistate? Pro e contro

Liste Optin

Il metodo più tradizionale, “inbound”, consiste nell’acquisire il contatto (nome, email, numero di telefono o altro) di una persona che compila un form, ad esempio per scaricare una risorsa informativa (Case Study, Lead Generation con Webinar…) o per un’iniziativa più commercialmente avanzata, come richiedere una Demo o un preventivo.

In questo caso la persona compila un modulo di contatto acconsentendo il trattamento dei dati (GDPR e cookie policy) ai fini dell’invio del lead magnet (la risorsa informativa) e di eventuali comunicazioni promozionali.

La lista generata prende il nome di lista opt in: contatti che hanno esplicitamente richiesto di ricevere delle comunicazioni da te in cambio spesso del già citato “magnete” (chiamato non a caso Lead Magnet), costituito da iscrizione al Webinar, White Paper, spesso su una pagina ad hoc (Landing Page) a cui sono giunti da campagne di Lead Generation con strumenti advertising online, o all’interno di un blog.

Vantaggi delle liste optin

Le liste optin hanno vari vantaggi:

  • sono consensate (anche se le liste acquistate lo sono a loro volta);
  • hanno contatti che hanno intenzionalmente acconsentito di ricevere da te delle comunicazioni, in quanto tali dovrebbero registrare tassi di engagement migliori (aperture, clic, risposte);
  • sono contatti “freschi” in quanto tale dovrebbero avere tasi di hard bounce e soft bounce minori, soprattutto se procedi con una registrazione con un double opt in e procedi con una validazione della lista con un software di Email cleaning e verification;

Svantaggi delle liste optin

  • costi: a differenza di una lista acquistata, dove puoi acquisire centinaia o migliaia di contatti profilati con un costo che spesso si aggira sulle centinaia di euro, acquisire email con iniziative di Lead Generation costa di più. C’è da considerare il costo della consulenza, dei software (es. Landing Page Builder come Elementor, Unbounce, Instapage, Landingi), dell’advertising online con piattaforme come Facebook Advertising (ad esempio con le Lead Ads), Google Ads (ad esempio con l’estensione modulo per i contatti), LinkedIn Ads (con le Lead Gen Forms o le campagne Conversioni);
  • tempi: come anticipato, l’acquizione del contatto avviene previo scambio di un Lead Magnet, come un video, webinar, White paper, la cui preparazione spesso è a carico dell’azienda.

Liste Acquistate

Poi ce n’è un altro: acquistare liste. Un metodo più “outbound”, vicino all’ambito delle vendite più del (digital) marketing, con alcuni elementi da considerare: vediamo quali, partendo dai vantaggi e svantaggi.

Vantaggi delle liste acquistate

  • costi: facciamo un conto a spanne. Ipotizziamo che un lead qualificato (almeno nome e indirizzo email) ti costi (come minimo) dalle 5 euro alle 30 euro, tu capisci bene che acquisirne qualche migliaio costerebbe ben più del costo medio della lista acquistata;
  • i portali più seri che effettuano questi servizi ne dichiarano la conformità al GDPR e (argomento che discuteremo tra poco) alcune garanzie di termini di qualità (contatti esistenti, non duplicati…).

Svantaggi delle liste acquistate

  • sono contatti che non hanno intenzionalmente acconsentito di ricevere da te delle comunicazioni, in quanto tali dovrebbero registrare tassi di engagement minori (aperture, clic, risposte);
  • sono contatti che potrebbero avere tassi di hard bounce e soft bounce più alti soprattutto se non procedi con una registrazione con un double opt in e procedi con una validazione della lista con un software di Email cleaning e verification;
  • sono liste non accettate da tutti gli ESP visti sopra, se non in minima parte (Sendinblue ad esempio accetta 300 indirizzi email acquistati nell’IP condiviso).

Cerchiamo di capire quindi, costi a parte, quando ne vale la pena.

2 Casi in cui acquistare Database Email, Elenchi, Liste e Banche Dati di Aziende Italiane

#1 Il tuo target è super di nicchia

Pur prediligendo l’acquisizione di lead nelle maniere descritte sopra, l’acquisto di liste qualificate può essere, a mio parere, utile in un caso, ovvero quando la tua Buyer Persona è di nicchia, ma proprio di nicchia.

Ti racconto un aneddoto: qualche tempo fa un cliente aveva l’esigenza di raggiungere dei prospect con un determinato codice ATECO. Sì, hai capito bene, quel codice numerico che contrassegna l’attività nella partita IVA.

Beh, come intuirai, non ci sono opzioni di profilazione, ovvero metodi che consentono alle piattaforme di advertising online come Google Ads, Facebook Advertising e LinkedIn Ads di intercettare una nicchia di questo tipo.

Quindi in questo caso, di necessità virtù.

#2 Hai poco budget

Ne abbiamo già parlato: il costo di un contatto in una lista, per quanto costosa, sarà meno costoso di un lead inbound.

Attenzione però: se adotti questa “scorciatoia”, sappi che non è tutto rose e fiori, ma ci sono molte spine. 

Primo limite delle liste di mail acquistate

Parliamoci chiaro: sono contatti GDPR complaint, validati…ma pur sempre freddi. Quando gli arriverà la tua mail (se gli arriverà, come vedremo nelle prossime righe) penseranno: e questo chi è?

Insomma, siamo nell’ambito del cold emailing.

Contatti freddi, ben lontani dall’essere MQL o SQL, che devi cercare di portare avanti nella pipeline di vendita.

Secondo limite delle liste di mail acquistate

Dicevamo: se gli arriverà!

Perchè non penserai mica di acquistare una lista di indirizzi da un database, inserirla in un ESP (un email service provider, ovvero un software di email marketing) e cliccare invia vero? 😉

Non puoi: la maggior parte degli ESP vietano l’invio a queste list.

Le ragioni? Pur essendo campagne lecite di permission marketing le motivazioni di tali restrizioni sono di carattere esclusivamente tecnico e organizzativo delle piattaforme stesse, preoccupate spesso che l’invio generi alti tassi  di reclami per spam, che le mail “rimbalzino” (fenomeno chiamato bounce), rovinando la reputazione del mittente che influenza proprio il fatto che le tue newsletter giungano a destinazione o no.

Per non parlare dell’engagement, ovvero del tasso di apertura, di clic e risposta: non aspettandosi la tua mail, non avendola richiesta esplicitamente, sarà meno naturale interagire con il mittente.

Quindi?

Si possono utilizzare altre piattaforme, dette di outreach o sales automation, o anche provare con queste ultime (se lo consentono) ma prima “pulendo” le liste con appositi servizi: cerchiamo di capirne di più.

4 consigli operativi prima di fare cold email marketing su un Database

Prima di partire a inviare mail ad una lista acquistata ti consiglio di:

  • acquisire la lista su siti di qualità;
  • validare la lista: significa capire, tramite software appositi, quali mail esistono ancora e potrebbero dare problemi di hard e soft bounce, ovvero tornare indietro, impattando negativamente sulla deliverability e sulla reputazione del tuo IP;
  • scegliere un account email di invio nuovo e fare un warm up dell’account con un servizio specifico;
  • scegliere un software che ti consenta di fare cold emailing.

Hai acquistato una lista di email da un database di aziende e stai pensando di fare email marketing? Contattami per una Consulenza Email Marketing.

Vuoi saperne di più? Guarda ora la video guida ai vantaggi e svantaggi dell’acquisto di un Database di Email.

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