Sapevi che in media dal 70 al 96% dei visitatori che lasciano il tuo sito non torneranno più?
Potrebbe sorprenderti sapere che le percentuali di rimbalzo dei siti web possono raggiungere il 90% in alcuni settori, come puoi vedere da questa immagine:
Nella maggior parte dei casi, questo significa che il 95%-98% dei tuoi sforzi di marketing, temporali ed economici stanno andando sprecati: insomma, nello spirito del vecchio adagio “metà del denaro che spendo in pubblicità è sprecato, il guaio è che non so quale metà sia“.
C’è una buona notizia però: secondo i dati, dal 10 al 15 % dei visitatori persi può essere “recuperato” utilizzando i popup exit intent.
Exit Intent: cos’è, come funziona e a cosa serve
Iniziamo a capire di cosa stiamo parlando: L‘Exit Intent è una tecnologia comportamentale che traccia e monitora i movimenti dei visitatori e rileva quando stanno per lasciare il tuo sito senza convertire.
Con un exit intent popup, i movimenti del mouse di un visitatore sono tracciati e quando il cursore si muove al di fuori del confine superiore della pagina (perché la barra delle schede è di solito lì), viene mostrata una finestra in forma di exit overlay e pop-up, che viene attivato utilizzando uno snippet JavaScript che misura la velocità e la direzione del mouse.
La tecnologia Exit Intent, che include il rilevamento del comportamento di uscita di un utente internet, non è una novità, cronologicamente parlando: è stata inventata e brevettata da Ryan Urban, il CEO e co-fondatore di BounceX, nel 2012.
Lo scopo è quello di attirare l’attenzione del visitatore in uscita e ottimizzare le possibilità che convertano in lead prima di uscire.
Casi d’uso
Exit Intent per l’ecommerce (abbandono del carrello)
Uno dei casi d’uso più comuni della tecnologia Exit Intent è quello di ridurre l’abbandono del carrello nell’ecommerce e aumentare le conversioni utilizzando un popup exit intent.
La tua pagina di checkout è il passo finale del tuo processo di conversione: chiunque arrivi fino a questo punto è un utente molto vicino alla conversione, a diventare cliente.
Se la tecnologia exit-intent rileva che il tuo acquirente sta per andarsene, puoi mostrare campagne mirate all’utente come:
- un’offerta speciale di sconto per incoraggiare un acquisto, magari spinta con un countdown che fa leva sulla scarsità;
- un invito a chattare con un agente di supporto;
- un invito a scaricare il vostro lead magnet e iscriversi alla newsletter.
Lo scopo è quello di cercare di recuperare in extremis il visitatore che sta per abbandonare il carrello, cercando di incentivarne l’acquisto (punto 1), assisterlo in eventuali dubbi che lo stanno portando all’abbandono del carrello (punto 2), o cercare di creare una connessione per convertire in una fase successiva l’utente, offrendo appunto la possibilità di iscriversi alla newsletter (punto 3).
Exit Intent per Inbound e Content Marketing
Un utilizzo tipico della tecnologia exit intent è per l’acquisizione di lead, all’interno di una landing page o in un blog nel contesto di attività di Inbound Marketing e Content Marketing.
In questo contesto un popup exit intent che chiede un indirizzo email può incrementare dal 4% al 7% dei visitatori del tuo sito ad iscriversi alla tua lista.
Nella maggior parte dei casi, quando un utente ha finito di leggere il tuo contenuto, se ne va. Con i popup exit-intent, puoi mostrare campagne mirate all’utente come:
- far scaricare un Lead Magnet, sotto forma ebook gratuito o un case study
- proporre l’iscrizione a una prova gratuita di un prodotto, come una Demo
- far prenotare una chiamata (in questo caso possono anche essere utili i servizi di Click To Call)
- proporre l’iscrizione al tuo webinar (qui puoi leggere un approfondimento su come fare Lead Generation con un Webinar)
In media, i nostri editori stanno vedendo un aumento del 200 – 600% nelle iscrizioni all’email quando usano l’exit-intent insieme ai loro sforzi di content marketing.
Puoi usare l’email marketing automation per convertire questi nuovi iscritti in clienti, inserendoli in un workflow di email automatizzate.
Perché l’Exit Intent funziona?
Ci sono alcune ragioni per cui popup e overlay di exit intent funzionano:
- Quando un visitatore decide di lasciare il sito web, la sua mente è libera per il prossimo compito. Questo è il momento perfetto per catturare la loro attenzione e mostrare loro un’offerta irresistibile.
- Quando mostri ai visitatori un popup nel mezzo dello schermo, devono fare una scelta. Non hanno distrazioni – possono impegnarsi con il popup e lasciare le loro informazioni, o chiudere il popup.
- Nella maggior parte dei casi non offrirai la stessa cosa nella tua landing page e nel tuo exit popup. Se il visitatore non ha convertito nella tua pagina, probabilmente offrirai qualcosa con una CTA (call to action) diversa o con un valore più alto per catturarlo mentre esita.
Come implementare Exit Intent sul tuo sito
OptinMonster
Hai presente quando stai navigando su un sito web e, poco prima di chiudere il browser o cliccare su un’altra pagina, ti appare un popup che ti chiede il tuo indirizzo email?
Quello è un exit intent popup.
Un esempio è OptinMonster (https://optinmonster.com/), dotato di tecnologia Exit Intent® che rileva i movimenti del mouse e mostra un messaggio mirato mentre l’utente si accinge a lasciare la pagina.
Nel video che segue e a questo link puoi trovare maggiori informazioni sull’exit intent di OptinMonster: https://optinmonster.com/features/exit-intent/
Best practices per Exit Intent Popup
Ecco alcuni consigli non comuni per ottimizzare le performance del tuo exit intent popup.
La velocità di caricamento conta, anche qui
Quando diciamo che un exit-intent popup appare nel momento stesso in cui il visitatore muove il mouse fuori dalla finestra, questo significa che il popup appare pochi millisecondi dopo e la quantità di tempo, non importa quanto minuscola, è importante.
Hai meno di 200 millisecondi per mostrare ai visitatori il tuo messaggio prima che essi clicchino effettivamente sul pulsante X. In effetti, dovresti ridurre questo ritardo a meno di 50 millisecondi.
Come può il tuo popup rispondere così rapidamente? In primo luogo, è importante precaricare il contenuto del popup. Il caricamento in tempo reale richiede più di 200 millisecondi. Il precaricamento richiede un know-how tecnico, ma i migliori software di exit-intent popup hanno già risolto questo problema.
Dovresti valutare se evitare di usare effetti speciali su questi tipi di popup. Hanno un bell’aspetto, ma aumentano la quantità di tempo necessaria per visualizzare il popup, così come il tempo necessario ai visitatori per comprendere il messaggio.
Testa con un A/B Test
Le stesse regole si applicano ai popup exit intent come a qualsiasi altra pagina web o pagina di destinazione: testare sempre. Per esempio, in questo A/B Test, cambiando solo la headline dell’offerta si è ottenuto un aumento del 47% delle conversioni.
Riduci (o aumenta!) i campi richiesti
Nonostante le statistiche sull’ottimizzazione del form ci dicano che più campi implica meno compilazioni, altri dati mostrano che l’aggiunta di campi extra nel tuo modulo d’iscrizione potrebbe persino migliorare il tasso d’iscrizione.
Uno studio recente di Omnisend rivela che l’aggiunta di alcuni campi aggiuntivi nel modulo di iscrizione non è un motivo di mancata conversione. Al contrario, alcuni tendono a condividere i loro dettagli per una migliore esperienza di acquisto. Quindi non perdere l’occasione di richiedere e ottenere il numero di telefono di un visitatore o la data di compleanno/genere/città.
Come puoi vedere, dai E dati delle statistiche Omnisend 2019 che seguono, i clienti sono pronti a condividere le loro informazioni sensibili come numeri di telefono o date di compleanno. La gestione di questi dati apre nuove opportunità per il tuo business ecommerce o di Lead Generation.
Esempi di Exit Intent Popup
Nei link che seguono trovi una panoramica di esempi di applicazione pratica dell’exit intent popup:
- https://blog.useproof.com/exit-intent-popup
- https://wisepops.com/exit-popup-examples/
- https://www.omnisend.com/blog/exit-intent-popup-examples-small-online-businesses/